Quali fattori influenzano il calcolo delle tasse di successione?

Fattori determinanti per il calcolo delle tasse di successione

Fattori principali che incidono sul calcolo

Relazione tra erede e defunto

Il rapporto tra l’erede e il defunto è uno dei fattori principali che influenzano le tasse di successione. Gli eredi diretti, come coniugi e figli, godono di aliquote più basse rispetto a parenti lontani o persone non imparentate.

Ad esempio, per gli eredi diretti l’aliquota è generalmente del 4% sul valore eccedente la franchigia. Per fratelli e sorelle è del 6%, mentre per parenti oltre il quarto grado o persone non legate da vincoli di parentela può arrivare fino all’8%.

Questa distinzione permette di agevolare i familiari più stretti, rendendo la tassa di successione meno gravosa per chi eredita da coniugi o genitori.

Aliquote applicate alle tasse di successione

Le aliquote variano in base alla relazione con il defunto e al valore dell’eredità. Ogni categoria di erede ha un’aliquota specifica, calcolata sul patrimonio ereditato al netto della franchigia.

Ad esempio, per un coniuge o un figlio l’aliquota è del 4%. Per fratelli e sorelle, come già indicato, è del 6%, mentre per altri parenti o estranei è dell’8%. Questi valori si applicano solo alla parte dell’eredità che supera la franchigia prevista.

Le aliquote sono fisse, ma il loro impatto dipende dal valore complessivo dei beni ereditati, inclusi immobili, conti correnti e investimenti.

Franchigie e soglie di esenzione nelle tasse di successione

Le franchigie rappresentano le soglie di esenzione, al di sotto delle quali non vengono applicate le tasse di successione. Anche queste dipendono dal rapporto tra erede e defunto.

Per il coniuge e i figli, la franchigia è fissata a 1 milione di euro ciascuno. Ciò significa che fino a questa cifra non si paga alcuna imposta. Per fratelli e sorelle, la franchigia è di 100.000 euro. Per altri parenti e estranei, generalmente non ci sono franchigie.

In caso di eredi con disabilità gravi, la franchigia sale a 1,5 milioni di euro, indipendentemente dal grado di parentela. Questa misura mira a proteggere chi ha maggiori difficoltà economiche.

Valore totale dell’eredità e beni immobili

Il calcolo delle tasse di successione si basa sul valore totale dell’eredità. Questo include tutti i beni, come immobili, conti correnti, investimenti e altri beni mobili.

Per i beni immobili, il valore viene determinato in base alla rendita catastale rivalutata. Per conti correnti e investimenti, si considera il saldo o il valore di mercato al momento del decesso.

La corretta valutazione dell’eredità è essenziale per calcolare in modo preciso le tasse. Rivolgiti a un notaio o a un consulente fiscale per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni.

Tassazione specifica dei beni immobili nell’eredità

I beni immobili ereditati sono soggetti a imposte specifiche, come l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Queste si aggiungono alle normali tasse di successione.

L’imposta ipotecaria e catastale è calcolata in percentuale sul valore dell’immobile. Per gli eredi diretti, le aliquote sono rispettivamente del 2% e dell’1%. Per parenti più lontani o estranei, queste percentuali possono aumentare.

Se l’immobile ereditato è la prima casa dell’erede, sono previste agevolazioni significative. In questo caso, le imposte ipotecaria e catastale vengono ridotte a 200 euro ciascuna.

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